Un pane, una terra

10 Settembre 2021
Durante la giornata di mercoledì del CEC il vescovo di Szombathely, János Székely ha richiamato nostra attenzione alla protezione del mondo creato.

„L’Eucaristia unisce il cielo e la terra, abbraccia e penetra tutto il creato. Perciò l’Eucaristia è anche fonte di luce e di motivazione per le nostre preoccupazioni per l’ambiente, e ci orienta ad essere custodi di tutto il creato.” – Gábor Nemes, un membro della presidenza dell’Associazione Cantico delle Creature per la protezione del Creato ha citato l’enciclica Laudato sì di papa Francesco. Ha reso noto che questa sessione del Congresso Eucaristico Internazionale nello stesso tempo è anche l’incontro Un pane, una terra – Incontro per la protezione del Creato, nell’ambito delle Giornate Cattoliche per la Società (KATTÁRS).

Il vescovo di Szombathely János Székely ha iniziato il suo saluto con una preghiera scritta per le bellezze del mondo creato e per la loro conservazione, poi ha esposto che nell’Eucaristia prendiamo la totalità’ di Cristo, anche i suoi pensieri, lo suo spirito, e conduciamo anche la nostra vita secondo essi. Allora non è basta frangere il pane sull’altare, dobbiamo frangere anche il nostro pane per i più poveri e dobbiamo proteggere il mondo creato, perché sia pane sano e acqua potabile anche sul tavolo delle famiglie più’ povere.

Il vescovo ha sottolineato che la protezione del creato, la protezione della natura non è solo il proprio dei movimenti ecologisti, perché è anche una delle grandi sfide dell'umanità. Ma la protezione della nostra Terra è anche uno dei messaggi della Sacra Scrittura, cioè siamo responsabili anche noi verso Dio, affinché proteggiamo il Suo capolavoro bellissimo – aggiungeva, richiamando alla mente anche il Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi.

Il vescovo Székely ha sottolineato anche la responsabilità verso le generazioni future, per poter consegnare loro un globo vivibile e bello. Tuttavia, si è anche soffermato sulla responsabilità verso i poveri, perché – come ha detto – l’ecocidio interessa soprattutto loro.

Il prelato ha messo in evidenza che la conservazione del mondo creato non significa soltanto la protezione del clima, la protezione della biodiversità, ma anche la protezione dell’uomo, come l’immagine del Dio creatore. Ha ritenuto che fosse un prospettiva sbagliata se non proteggiamo la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, inoltre se non proteggeremo la molteplicità delle culture e delle società umane.

Ha dichiarato che l’ostacolo maggiore della protezione del mondo creato è la prospettiva economica utilitaristica. Ha accennato che secondo l’insegnamento della Chiesa l’obiettivo dell’economia non è il profitto, ma l’uomo, vale a dire tutti gli uomini e l’uomo nella sua totalità, il corpo e l’anima. Da questo il vescovo Székely ha tratto la conclusione che la protezione della natura è impensabile senza la costruzione di un sistema economico più veritiero e più umano. Riferendosi a papa Francesco ha detto che la protezione del mondo creato non è un compito che possiamo liberamente scegliere, ma è il dovere di tutti noi.

Magdalena Noszczyk, il leader europeo del movimento Laudato Sì ha presentato brevemente ai fedeli interessati il movimento per la protezione del creato. L’attivista polacca nel suo discorso ha citato la frase conosciuta del Padre Nostro: “dacci oggi il nostro pane quotidiano!”. Ha richiamato all’attenzione che noi non possiamo immaginare neanche una giornata senza pane, ma – tra l’altro per la crisi ecologica – tante persone sono prive del pane quotidiano.

Noszczyk passando da continente ha presentato quelle sfide le quali mettono in rischio il mondo creato e così anche il pane quotidiano, inoltre ha sottolineato che dappertutto bisogna vedere sul luogo dove sta il problema. „Dobbiamo utilizzare tutte le nostre conoscenze e capacità per poter fermare la crisi ecologica” – ha citato papa Francesco il leader europeo del movimento ecologista, e allo stesso tempo ha richiamato l’attenzione alla petizione Pianeta Sano, Persone Sane del nostro movimento.

Alla fine della sessione si è presentato l’Associazione Cantico delle Creature per la protezione del creato. Il padre Márió Nobilis ha menzionato che il movimento in Ungheria ebbe inizio in tale modo, che in Austria aveva partecipato ad una conferenza sulla protezione del creato, e in seguito a questo ha fatto la domanda a sé stesso: „come vuole Cristo rispondere al problema dell’ambiente tramite la Chiesa?” Alla fine nel 2008 hanno redatto un circolare sulla nostra responsabilità verso il creato. Il gruppo che lo aveva scritto è rimasto insieme e nel 2011 si è trasformato in associazione. Durante la tavola rotonda è venuto alla luce che i membri dell’Associazione Cantico delle Creature per la protezione del creato sono arrivate da diverse direzioni sotto l’egida dell’organizzazione non governativa.

C’era che ha scoperto il suo rapporto con la caritas tramite la protezione del creato, altri sono arrivati dalla protezione della natura. Si è chiarito che la settimana del creato viene organizzata ogni anno a fine settembre o inizio ottobre, sintonizzandosi con la giornata di San Francesco, tra i loro obiettivi ci sono lo sviluppo della consapevolezza verso il creato nelle comunità, così anche l’organizzazione degli eventi parrocchiali focalizzata alla consapevolezza verso il.