
Preghiera per gli ungheresi

I sovrani medievali costruirono molte chiese, molti monasteri, prima di tutto per la loro salvezza eterna ma al secondo luogo anche per avere, dopo la morte, la sepoltura nelle cripte di questi edifici. Il re Andrea nel 1044 fece costruire una chiesa e un monastero dedicati alla Vergine Maria e al vescovo St. Agnano d'Orléans alla penisola di Tihany „sopra il Balaton, in un luogo di nome Tichon“.
La lettera di fondazione del monastero dal 1055 è uno dei primi monumenti liguistici ungheresi (redatta in latino ma contiene le prime parole scritte in ungherese), inizia con il nome di Un Dio della Santa Trinità. La penisola che allora fu un’isola, ospitò due congregazioni religiose.
Il re Andrea I fu sconfitto e fuggì verso l’Occidente ma lo catturarono e poco dopo morì nella villa reale di Zirc. Le sue spoglie furono sepolte nella cripta reale di Tihany nel 1060. Più tardi anche suo figlio, il principe Davide fu sepolto nello stesso luogo.
Alla parete orientale e meridionale originariamente costruirono sette finestre a fessura di stile romano, ma nell’epoca barocca quando fu costruito il monastero, le finestre meridionale vennero coperte, cioé rimasero solo le tre finestre orientate ad est. Attraverso queste finestre ancora oggi arriva il raggio del sole del mattino che nella simbologia cristiana è il segno del Salvatore.
La chiesa fu ricostruita tante volte durante i secoli, la cripta fu restaurata più volte. Negli scavi eseguiti nel diciannovesimo secolo trovarono dei resti umani tra cui uno – supposero già allora –fu del re Andrea I. Nel 1953, durante gli scavi archeologici e i restauri dei monumenti compiuti dall’Ispettorato Ungherese dei Monumenti e dal Museo Nazionale Ungherese, le osse ritrovate nella cripta furono messe in una tomba rivestita da lastre di marmo.
La cripta, probabilmente grazie all’onore per il re Andrea I, fu danneggiata solo sottilmente. Oggi in Ungheria è l’unico luogo di sepoltura reale rimasto quasi intatto, nelle condizioni originali. È un luogo di memoria degno della nostra storia, una meta di pellegrinaggio di straordinaria spiritualità per gli ungheresi, vale la pena fare una visita una volta all’anno. Una delle tante curiosità del luogo è che dopo i primi re ungheresi anche l’ultimo re ungherese, Carlo IV ci passò alcuni giorni in preghiera, prima di andare in esilio.
Foto e fonte: tihanyiapatsag.hu