Il Corpo inchiodato sulla croce fu un corpo storico

10 Settembre 2021
Il frate francescano David-Maria Jaeger il quale aveva ascendenti ungheresi, è cresciuto a Tel Aviv in una famiglia ebrea. Dopo i suoi anni di liceo ha vissuto un profondo cambiamento di fede e diventava cristiano.

Nella sessione del mercoledi pomeriggio del CEC – basando sull’enciclica „Mirae Caritatis” del papa Leone XIII– l’Eucaristia viene descritta in questo modo: “in un certo senso deve essere considerata la continuazione e l’estensione dell’incarnazione”. Nell'Eucaristia “il Corpo di Cristo è presente in molti luoghi allo stesso tempo, cioè ovunque dove il sacramento viene consacrato” – ha citato.

Il frate nella sua relazione ha menzionato che i congressi eucaristici celebrano esplicitamente questo: “Il vero sacrificio di Cristo, il suo vero Corpo e Sangue, i quali vengono presenti ovunque, dove vengono offerti nella Sua persona. L’Eucaristia non come un’idea, per quanto essa sia nobile o grandiosa, ma come vero sacrificio e reale presenza.”

Il sacrificio eucaristico – ha constatato – „in un modo misterioso è lo stesso sacrificio il quale in un giorno certo, in un luogo determinato della Terra fu realmente offerto dal Salvatore dell'umanità”.

Nella lettura di David-Maria Jaeger l’Eucaristia nel suo mistero comprende necessariamente in sé la presentazione rinnovata della vita terrena del Signore – anzi, meglio dire la sua nuova rappresentazione. „Il Corpo inchiodato alla croce fu un corpo storico – tale formato dalla vita in e per esso, dalla sua concezione fino al Calvario” – ha espresso. Continuava così: „Noi camminiamo con il Signore nella fede e non nella vista, e non possiamo mai godere del privilegio dei discepoli, i quali ‘erano lì’. Quel tempo non esiste più, non possiamo ‘tornare indietro’.