Pellegrinaggio nazionale a Fatima, per la preparazione al Congresso Eucaristico

03 Febbraio 2020
I pellegrini hanno chiesto la protezione di Maria

Dopo l’incontro primaverile, la Conferenza Episcopale Cattolica Ungherese, ha incoraggiato i fedeli a pregare la Vergine Maria, nel mese di ottobre, al Calvario ungherese di Fatima, per il nostro Pese e per il successo del Congresso Eucaristico Internazionale di Budapest del 2020. Nel contesto della preparazione l’agenzia di viaggi Misszió Tours, ha organizzato un pellegrinaggio nazionale al santuario portoghere dal 25 al 29 ottobre. 160 ungheresi, hanno percorso in quei giorni, i luoghi dove la Vergine Maria è apparsa ai tre pastorelli nel 1917. I pellegrini, hanno partecipato alle Sante Messe, hanno pregato per i loro cari, per la nazione, per il successo del Congresso. S.E. Ferenc Palánki, vescovo della diocesi di Debrecen e Nyíregyháza, faceva da guida spirituale del pellegrinaggio, il 28 ottobre alla Cappella delle Apparizioni, durante la Santa Messa, in modo solenne, ha offerto alla Vergine Maria, il Congresso Eucaristico Internazionale dell’anno prossimo.

La Madonna è apparsa a tre pastorelli in quel luogo. Ha consegnato loro un messaggio rivolto a tutta l’umanità. Attraverso loro ha chiesto a tutto il mondo l’espiazione e la conversione. Sei volte Maria ha visitato i pastorelli tra il maggio e l’ottobre del 1917. Le apparizioni mariane sono state precedute da tre apparizioni angeliche nel 1916, e seguite da altre apparizioni angeliche. Molti non hanno creduto ai piccoli veggenti, volevano farli confessare, con la violenza, di aver mentito. Ma i tre bambini, Lúcia Santos e i suoi cugini, Jacinta Marto e Francisco Marto, hanno profetizzato il cosidetto miracolo del Sole, che aveva settantamila testimoni oculari a Fatima e dintorni: il Sole brillava nei diversi colori dell’arcobaleno, precipitava e s’allontanava. L’hanno visto anche quelli che non s’aspettavano segni celesti, ma lavoravano semplicemente la terra, oppure erano partecipanti atei in attesa del miracolo. Alla fine, la Chiesa, ha accettato il miracolo del Sole, come segno soprannaturale divino, e il fatto che Dio a Fatima, ha parlato all’umanità con la mediazione della Madonna. In base ai racconti dei bambini, hanno realizzato una statua di Maria come nell’apparizione, che oggi sta nel santuario costruito nel luogo delle apparizioni, nell’omonima cappella. I pellegrini ungheresi, con la guida del vescovo Ferenc Palánki, hanno offerto alla Vergine Maria, in questo luogo, il Congresso Eucaristico Internazionale di Budapest del 2020.

La statua realizzata sulla base dei racconti dei veggenti, all’inizio è stata portata nelle parrocchie di Lisbos e Spagna. Dopo le numerose conversioni alla sua presenza, è stata preparata una copia, affinché una di esse rimanesse nel santuario, l’altra potesse peregrinare per il mondo. Tra 1947 e 1957 quella statua ha girato nove volte intorno a tutta la Terra, trecento milioni di persone hanno pregato davanti ad essa

Ovviamente in quel periodo non poteva andare nei paesi socialisti, ma dopo i cambiamenti politici il vescovo di Fatima è andato a trovare l’allora Presidente della Conferenza Episcopale ungherese, S.E.Mons. István Seregély, Arcivescovo di Eger e gli ha offerto una visita in Ungheria della pellegrina statua. L’arcivescovo ha accolto con gioia il pensiero della visita.

Il 10 giugno, festa nazionale in Portogallo, è da tanti anni anche la giornata dei bambini pellegrini a Fatima. Così l’arcivescovo Seregély e il religioso di origine ungherese dei Missionari del Verbo Divino, Lajos Kondor – che serviva accanto al vescovo di Fatima ed è stato postulatore della causa di canonizzazione dei due pastorelli veggenti, Giacinta e Francesco – hanno avuto l’idea che i bambini ungheresi avrebbero potuto fare un pellegrinaggio a Fatima e far portare a loro la statua pellegrina. Nel giugno del 1994, 120 bambini ungheresi andarono al santuario portoghere, con un volo speciale della MALÉV, riportando in Ungheria l’opera che rappresentava la Madonna di Fatima. In cento giorni l’hanno portata a cento chiese, poiché i fedeli potessero pregare alla sua presenza, chiedere l’intercessione di Maria.

Nel 2006 la conferenza episcopale ungherese ha annunciato un anno di preghiera per il rinnovamento spirituale della nazione. S.Em.il Cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom e Budapest, il 15 gennaio, festa di Santa Margherita d’Ungheria, ha inaugurato in modo solenne l’anno di preghiera nazionale sull’altare all’aperto sull’Isola al centro del Danubio. Nell’ottobre del 2006 a Fatima, ripetendo l’offerta del nostro primo re Santo Stefano, ha offerto il nostro Paese alla protezione di Maria.

È su queste premesse che circa 160 pellegrini ungheresi sono partiti per Fatima perché con la guida del vescovo Ferenc Palánki, chiedano la protezione di Maria per il congresso del prossimo anno. Hanno percorso la via crucis ungherese che porta il nome del cardinale József Mindszenty, hanno partecipato alla Santa Messa alla cappella di Santo Stefano che chiude le stazioni, ogni sera hanno recitato il rosario nella Cappella delle Apparizioni. Una sera i pellegrini ungheresi potevano dire un decimo del rosario davanti alla folla di diecimila pellegrini e gli ungheresi hanno avuto occasione anche di portare sulle spalle la statua della Madonna nella processione.

S.E. Mons. Ferenc Palánki ha sottolineato prima di ogni preghiera: i 160 pellegrini vengono ai piedi della Vergine Maria in rappresentanza di tutto il Paese. Il Vescovo ha detto: solo da Gesù Cristo possiamo attingere la grazia, e lo possiamo fare in modo più efficace alla presenza di Maria.

In linea con questo pensiero nell’omelia della Santa Messa del 28 ottobre, il Vescovo ha detto: Maria ha accolto il Figlio di Dio non solo nel grembo ma anche nel cuore. Il Verbo vuole farsi carne in tutti, vuole vivere in tutti. Gesù è rimasto tra di noi nel Santissimo Sacramento, vuole operare in noi, attraverso di noi nel mondo. Dipende da noi quanto lo accogliamo nel nostro cuore. Maria è stata capace di collaborare con la Grazia divina. Con lei è cominciato il processo che continua nel corpo della Chiesa. E la Chiesa siamo noi. Appunto per questo, dobbiamo chiedere alla Vergine Maria, di aiutarci per essere obbedienti come lei è stata obbediente a sua volta. Che non ci siano ostacoli in noi davanti al flusso della Grazia, il Verbo Divino possa essere efficacie in noi. Maria è la donna eucaristica, vestita di Cristo, ci offre l’esempio perché anche noi ci vestiamo di Cristo: accogliamolo nell’Eucaristia e in questo modo lasciamolo entrare nella nostra vita.

Dopo l’omelia S.E. il Vescovo Palánki, insieme ai sacerdoti concelebranti, ha recitato la preghiera di protezione in ginocchio davanti a Maria, preghiera scritta da S.Em. il Cardinale Péter Erdő:

Per leggere la preghiera cliccare QUI.

In fondo alla cappella, all’aperto stavano dei pellegrini di tutto il mondo, pregavano e guardavano incuriositi. Qualcuno ha chiesto: Che succede, quale preghiera ha recitato il Vescovo? Quando

abbiamo iniziato a spiegare, traducendo: Congresso Eucaristico, un pellegrino sorrise dicendo: Lo so, lo so, l’anno prossimo a Budapest. Ho intenzione di andarci… Siete ungheresi? – ha chiesto stupito.

Questo momento ha rafforzato in me quella rivelazione che è sempre straordinaria: quanto è colorata, quanto è universale la Chiesa. In qualsiasi lingua dicano la messa, anche all’estero comprendo sempre le parti della liturgia, in tutte le chiese cattoliche del mondo, le letture sono le stesse, si legge lo stesso brano del Vangelo, in un certo giorno dell’anno liturgico. La Madonna di Fatima invita ogni nazione alla riconciliazione. A Fatima, questa, sembra realizzarsi. Quando abbiamo precorso il Calvario ungherese, abbiamo incontrato fedeli di tutte le parti del mondo, di tutti i continenti. Nella grande folla, abbiamo sperimentato l’amore vicendevole, l’attenzione gli uni per gli altri. Maria offre la sua protezione a tutti, vale la pena chiedere la sua intercessione a suo Figlio, Gesù Cristo.

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Testo e foto: László Bókay /Magyar Kurír