Natale a marzo

22 Dicembre 2020
Nel marzo del 2021 papa Francesco compirà un viaggio apostolico in Iraq. Andrà a Bagdad, ma visiterà anche le città di Erbil e Mosul, abitate da cristiani.

Papa Francesco ha accettato l’invito che gli era stato fatto dalla Repubblica dell’Iraq e dalla chiesa cattolica caldea irachena. A suo tempo sarà pubblicato il programma dettagliato del viaggio. Sin dalla fine del primo secolo vivono cristiani nel territorio dell’Iraq di oggi. La chiesa cattolica caldea è una delle più antiche comunità cristiane. Gennaio scorso papa Francesco ha parlato con il presidente iracheno Barham Saleh delle sfide dell’Iraq e del territorio, e della vita dei cristiani che vivono in Iraq. Durante l’incontro si è parlato anche di una nuova visita del Santo Padre alla comunità cristiana irachena. A causa della pandemia e dei conflitti rinnovati quest’anno la visita non è stata realizzata, ma l’anno prossimo potrebbe realizzarsi. Il patriarca di Bagdad, Louis Raphaël Sako, relatore invitato del Congresso Eucaristico Internazionale ha espresso la sua grande gioia per la notizia della visita di papa Francesco in Iraq. Per il patriarca la visita è un segnale di speranza per „la comunità cristiana sofferente del Medio Oriente”. Ha detto:

„Il Papa viene da noi e ciò vuol dire che porta ai cristiani dell’Oriente che da tempo vivono nell’incertezza, nella paura, il messaggio di speranza e supporto.”

Il leader di una delle comunità più grandi del Medio Oriente, della chiesa cattolica caldea ha parlato della decisione del papa in un’intervista rilasciata alla Radio Vaticana: „È un atto molto coraggioso, soprattutto in questo tempo”. Il viaggio sarà „come un nuovo Natale” per i cristiani locali. „Questa visita è un pellegrinaggio in cui c’è un messaggio di fraternità umana… È un padre per tutti, anche i musulmani lo rispettano e sono molto contenti. La gente aspetta con impazienza questa visita per ascoltare il Papa”.
La visita del papa in Mesopotamia è in progetto da lungo tempo. All’occasione della visita in Vaticano dei vescovi iracheni nel 2018 il patriarca Sako ha fatto un gesto concreto, è arrivato a Roma con un programma di viaggio preciso con luoghi da visitare come Ur, Bagdad e Mosul. Il presidente Barham Salih nel 2019 ha invitato papa Francesco dopo che il papa ha espresso il suo desiderio di visitare l’Iraq.

„Il Papa aveva da tempo questo sogno di visitare la terra di Abramo. Adesso spero che tutto sarà positivo per realizzare questa visita”

– ha espresso il patriarca Sako la sua speranza.
Da quasi due decenni in Iraq un conflitto segue l’altro, i cristiani soffrono tanto in questa regione – ha ricordato Sako. La maggior parte dei fedeli è fuggita dalla dstruzione della guerra e del terrore. Il numero dei cristiani iracheni si è diminuito al 4-500 mila, rispetto al milione e mezzo al tempo dopo la caduta del dittatore Saddam Hussein, nel 2003. All’inizio del 2020 il patriarca Sako ha paragonato la situazione dell’Iraq ad „un vulcano sul punto di esplodere”. Durante le manifestazione che si diffondevano nel paese per delle settimane, i cittadini hanno protestato contro la povertà duratura, la disoccupazione e i servizi di bassa qualità. I manifestanti hanno rivendicato la rimozione dell’intero elit politico in potere sin dall’occupazione americana del 2003, e provvedimenti rigorosi contro la corruzione dappertutto presente. Il patriarca Sako prima ha espresso il suo dispiacere perché l’Iraq non trovi la via d’uscita dalla corruzione, dalla divisione della società, dall’arricchimento da fondi illegali di uno strato della società e dall’insicurezza legale. In questa situazione la visita del Santo Padre ha un significato particolare per i fedeli.

Fonte: kathpress.at

Foto: IEC