Da Tel Aviv a Roma

10 Giugno 2021
La strada di David-Maria Jaeger fino all’ordinazione sacerdotale è piuttosto starordinaria. È nata in una famiglia ebrea a Tel Aviv. In giovane età, dopo sei anni di ritiro si è convertito al cattolicesimo, è stato ordinato sacerdote nel 1986.

Oggi è un noto giurista specialista di diritto canonico, consulente legale dei rapporti tra la Santa Sede e Israele, uno degli addetti alla preparazione dell’Accordo Fondamentale firmato dai due stati nel 1993. È un tratto starordinario della sua personalità è che da prete cattolico si ritiene un ebreo che ama la sua patria: „Sono veramente felice e grato di appartenere al popolo ebraico. Secondo l’origine sono quello che sono dalla nascita: ebreo, concretamente ebreo israeliano. Evidentemente non posso immaginare una cosa diversa per me: perché si dovrebbe?”

Sei anni di ritiro

David-Maria Jaeger è nato a Tel Aviv in una famiglia ebrea borghese. Ha studiato nella scuola elementare religiosa sionista borghese della sua città. Anche al liceo ha ricevuto un’educazione religiosa. Dopo il liceo ha vissuto per sei anni ritirato dal mondo, sperimentando una travolgente trasfigurazine della fede. Da allora la sua vita è determinata da questa trasfigurazione, si è convertito al cristianesimo.

L’avvocato Chaim Stanger, un suo caro amico ha raccontato di questo periodo: „È sparito per sei anni. Quando è tornato, ha detto: »Sai, adesso sono membro della Chiesa Cattolica«. (…) Quel periodo della sua vita rimane sconosciuta per me. Non ha mai parlato del processo che aveva attraversato. Ha detto: »Chaim, ne parleremo quando sarà il momento«”.

„Ho perso la fede”

In un’intervista David-Maria Jaeger ha detto in riguardo ai processi spirituali dietro il suo cambiamento: „Ho completamente perso la fede, cioé non mi sono convertito al cristianesimo dalla religione ebraica ma dal uno stato senza fede. Questo ha fondamentalmente determinato il mio approccio, come mi sono avvicinato, valutato, studiato, accolto la fede cristiana”. Ha aggiunto che mai nessuno – famiglia, amici – ha criticato per aver lasciato la religione ebraica. Suo padre, Gershon è stato direttore del liceo Kugel a Holon. Sua madre, Dvora è stata vice console del Brasile in Israele.

Chaim ha notato: „Il padre di David si è comportato in modo come se suo figlio non fosse stato convertito al cristianesimo, come ho notato, loro due avevano evitato di parlare di questo argomento. Ma ambedue dei genitori lo volevano bene, sua madre l’ha appoggiato, è stato sempre amorevole con lui.”

Costruttore di ponti tra il Vaticano e Israele

Dopo il dottorato in diritto canonico David Jaeger ha insegnato a Gerusalemme ed a Roma, mentre ha aquistato importante esperienza sul campo del diritto. Il sacerdote noto per la sua attenzione e sensibilità per la Terra Santa ha fatto molto per l’ecumenismo, per lo sviluppo istituzionale e diplomatico del dialogo ebreo-cristiano.Per diciannove anni è stato consulente legale della Santa Sede, in questa qualità ha avuto un ruolo chiave nel promuovere i rapporti diplomatici tra il Vaticano e Israele. Come delegato della Custodia Francescana di Terra Santa ha contribuito alle trattative che nel 1993 hanno raggiunto la firma dell’Accordo Fondamentale tra i due stati. Parlando della situazione della Terra Santa ha notato che solo nella pace si può trovare la sicurezza. Jaeger ha aggiunto che le vie per raggiungere la pace possono essere esclusivamente la giustizia, l’ecquità e l’uguaglianza – e di questa pace che ambedue le parti, israeliani e palestinesi hanno un grande bisogno.

Un legame indissolubile

Negli anni ’1990 Jaeger ha fatto da presidente della Corte Diocesiana di Austin dove ha preso decisioni in questioni di diritto canonico come per esempio la nullità del matrimonio.

Nel 1999 l’hanno nominato professore della pontificia università francescana Antonianum, nel 2011 Papa Benedetto XIV l’ha nominato revisore legale della Rota Romana, della corte più importante della Santa Sede Apostolica. La sua nomina significa un grande riconoscimento non solo alla sua persona, al francescano di un brillante intelletto, ma anche alla sua comunità. La loro reazione è stata: „È fonte di gioia e orgoglio per tutta la comunità francescana, soprattutto per la Custodia Francescana di Terra Santa dove ha lavorato a lungo, con entusiasmo, anche da delegato della Custodia Romana.”

La comunità ebraica israeliana ha dedicato un articolo alla nomina di David Jaeger sul giornale Haaretz. Hanno descritto il suo cammino di vita, parlando anche delle decisione difficili da prendere, sottolineando la sua capacità diplomatica e la sua brillante cultura. Il giornale ha sottolineato che è stato capace, anche nei più alti ambienti istituzionali e ecclesiali, a dimostrare e rendere feconda la ricchezza della sua sintesi spirituale tra le radici ebree e la senibilità cristiana.

David Jaeger volentieri si ricorda alla società egualitaria dell’Israele degli anni ’50 e ’60: „Nella mia classe siamo stati insieme: figli di funzionari del governo, professionisti, imprenditori, scienziati e anche di spazzini e operai”.

Il sacerdote che sino ad oggi è legato alla sua patria ha parlato anche della città di rapido sviluppo, Tel Aviv: „È una città aperta che ha testimoniato le novità d’Israele e degli nuovi inizi che il nostro popolo tanto desiderava. Israele per me significa prima di tutto Tel Aviv”.

Relazione ungherese

Delle sue origini il francescano ha detto che la famiglia allargata del padre ha vissuto nel territorio della Monarchia Austro-Ungarica. Il nucleo familiare ha vissuto a Mukacheve che durante la prima querra mondiale apparteneve alla Cecoslovacchia. Il resto della famiglia è rimasto nella parte ungherese. Suo padre spesso andava a Szeged e ai dintorni dove vivevano i loro parenti. Padre Jaeger da bambino ha sentito tante parole ungheresi intorno. Suo padre nutriva una grande ammirazione e stima verso la nazione ungherese. Tanto che da professore di storia, nonostante le sue origini ebraiche, la sua tesi del dottorato all’università l’ha scritto sul tema del „ruolo degli ungheresi nella difesa dell’Europa cristiana nei secoli precedenti”.

„Sebbene io non parli l’ungherese, nel cuore penso sempre con grande amore agli ungheresi” – ha concluso la sua intervista alla redazione ungherese della Radio Vaticana il padre francescano David Jaeger, delegato della Custodia Farncescana di Terra Santa.

Fonte: thejc.com,custodia.org,caspari.com, cna.com, Radio Vaticana

Foto: NEK