I nove nomi di un’isola

25 Maggio 2021
L’Isola Margherita è uno dei gioielli della capitale ungherese. Una volta fu anche di proprietà religiosa e anche di proprietà privata. Scopri con noi il luogo in cui una volta si trovarono tutte le varietà di rose del mondo.

l’Isola Margherita probabilmente è il luogo dell’Ungheria che aveva subito il maggior numero di cambiamento del nome. Diverse epoche, diversi nomi: Urak-sziget (Isola dei Nobili), Nyulak szigete (Isola delle lepri, in latino Insula leporum), Szent András-sziget (Isola Sant’Andrea), Nagyboldogasszony-sziget (Isola della Nostra Signora), Lánysziget (Isola delle Ragazze), Kvszadaszi (nome turco), Budai-sziget (Isola di Buda), Palatinus-sziget (Isola Palatina). I tantissimi cambiamenti di nome sono particolarmente strani visto che in senso geologico-geografico è la parte più giovane dell’Ungheria. Il territorio, originariamente di 58 ettari, fu il conoide di deiezione del Danubio e acquistò la sua forma attuale con le canalizzazioni delle acque. Originariamente ci furono tre-quattro isole. Durante i reperti archeologici vennero scoperti pietre inscritte, monete del II-IV secolo. Il primo riferimento scritto del luogo risale al 1225. Il re Emerico d’Ungheria al volgere del XIII secolo ci portò la sua corte. Da quello che emerge dal documento del 1245 di Béla IV, re d’Ungheria, i suoi predecessori donarono l’isola ai canonici regolari premostratensi. Una volta ci fu anche un villaggio con nome San Paolo (Szent Pál falva). Anche l’arcivescovo di Esztergom e l’Ordine di San Giovanni a loro volte ebbero un castello sull’isola.

Tempesta sull’isola

Nel 1241 Béla IV, re d’Ungheria fu costretto a fuggire dal paese distrutta dai tatari. Nella loro casa provvisoria vicino a Split nacque Santa Margherita d’Ungheria della famiglia reale Árpád. Tornati in Ungheria il re affidò la figlia Margherita al monastero delle religiose a Veszprém. Nel 1252 la principessa andò a vivere con le sue 17 consuore nel monastero fondato per loro all’Isola delle Lepri. Margherita visse sull’isola fino alla sua morte avvenuta nel 1271. La sua tomba fu meta di pellegrinaggio per quattro secoli. Durante l’occupazione ottomana le monache si trasferirono dal monastero portando con loro anche le ceneri di Margherita. Giuseppe II d’Asburgo sciolse l’ordine nel 1782, fu allora che i resti della beata Margherita furono scomparse. La figlia di Béla IV venne canonizzata nel 1943. Nel 1914 una grande tempesta colpì l’isola, facendo cadere degli alberi, e dal di sotto delle radici di un albero apparve la campana intatta del monastero delle suore. Nel periodo tra le due guerre furono effettuati degli scavi sull’isola. Solo alcune parti del monastero vennero scavate dalle quali oggi si può vedere il cortile occidentale, la cappella, la casa della regina, la torre, la sagrestia, la chiesa, il chiostro, la sala capitolare, la cucina, la sala da pranzo per i laici e lo studio.

La nascita dell’Isola Margherita

Nell’anno 1970 iniziarono delle trasformazioni gigantesche sull’isola, dopo che il parlamento ebbe donato il territorio all’arciduca Alessandro Leopoldo. L’arciduca iniziò grandi lavori di costruzione seguendo l’esempio del castello di Schönbrunn. I lavori iniziati furono poi continuati anche dal fratello minore dell’arciduca. I suoi grandiosi progetti trovarono la persona giusta nella figura del capogiardiniere Károly Tost. L’Arciduca Giuseppe fece costruire una villa estiva per sua moglie Pavlovna. Dopo la lotta per l’indipendenza del 1848-49 iniziarono i lavori di canalizzazione di questa tratta del Danubio. Una delle tre isole fu dragata, quella situata sotto invece fu riempita e unita all’Isola Margherita. Fino al 1901 il terrirorio fu accessibile solo con la nave, nel 1901 fu costruito il ponte laterale del Ponte Marherita che conduceva all’isola. La parte settentrionale del territorio fu collegata al Ponte Árpád nel 1950.

Una volta ci fiorirono tutte le varietà di rose del mondo

Duranta il periodo della Monarchia Austro-Ungherese furono piantati abeti rari sull’isola. Tra i meravigliosi giardini fino al 1928 circolarono le linee del tram a cavalli. Fino al 1905 l’isola fu proprietà di József Károly Lajos. Fu lui a comprare l’Isola dei Pittori dalla città di Buda e a unirla all’Isola Margherita. Nel 1908 lo stato comprò l’isola, poi con reperendi capitali tedeschi e francesi fondarono una società per costruire le terme. Negli anni 1880 costruirono anche un giardino giapponese, un giardino di fagiani e anche il Viale degli Artisti e ci fiorirono 16 mila rose. Dal 1870 a causa della difesa dalle inondazioni il territorio venne riempito. Si realizzarono sviluppi grandiosi di giardinaggio: mossero 60 mila metri cubi di terra, seminarono con erba un territorio esteso a 50 iugeri, costruirono 6 chilometri di passarelle, piantarono più di 3000 alberi e 50 mila arbusti. Nel giardino di rosa furono presenti tutte le varietà di rose conosciute al mondo, 25 mila rose migliorate a radice nuda.

L’Isola Margherita anche oggi è un luogo preferito della gente. Ospita anche il primo ricordo ungherese dell’arte di giardinaggio, il giardino del monastero dei domenicani fornito da acquedotto sin dal 1251. Dal 1929 l’isola si qualificata come luogo di cura. La distruzione della seconda guerra mondiale è visiblie anche oggi nei tronci danneggiati degli alberi.

Tutto il lusso di una minicittà

I francescani arrivarono all’isola nel tredicesimo secolo, il loro monastero poi fu distrutto dagli ottomani. La villa dell’arciduca Giuseppe fu costruito accanto alle sue rovine. Il più antico edificio dell’Isola Margherita doveva essere il monastero dei canonici regolari premostratensi. All’interno dell’edificio del dodicesimo secolo gli archeologi scavarono anche le mura di una cappella dell’undicesimo secolo.

Uno degli edifici più famosi dell’isola è l’albergo di lusso costruito da Miklós Ybl. Anche le terme furono progettate secondo il suo progetto ma dopo la grande inondazione del 1956 furono demolite. La torre idrica fu costruita nel 1921, da lì fornirono d’acqua tutta l’isola. Lo stabilimento balneare Palatinus e lo stadio del nuoto furono costruiti tra le due guerre, quest’ultimo fu progetto dal primo olimpico ungherese e aperto nel 1930. L’anfiteatro per 3000 spettatori fu costruito nel 1938. Due anni prima, seguendo l’esempio di Marosvásárhely, fu fabbricata la fontana sonora secondo i progetti di Péter Kaffka.

Uno dei luoghi più poplari di Budapest ospita anche un evento del 52° Congresso Eucaristico Internazionale, l’incontro delle famiglie il 11 settembre.

Foto: pixabay