
La pizzeria del Signore

Il suo arcivescovo nel 1980 ha chiesto al brasiliano Moyses Azevedo di consegnare nel nome della gioventù’ della città’ il regalo al papa Santo Giovanni Paolo II, in occasione della messa papale del Congresso Eucaristico Internazionale, organizzato nel suo paese.
Ma che cosa può’ regalare al papa un giovane di appena venti anni ? – ha domandato il giovane. Ha concluso: vuole rispondere alla chiamata di Dio offrendo la sua vita e la sua giovinezza, per realizzare l’evangelizzazione “in modo coraggioso e ingegnoso. Nella sua testimonianza ha ricordato: quando ha offerto la sua vita davanti ai piedi del successore di Pietro, davanti all’altare dell’Eucaristia, è nato il Movimento Cattolico Shalom.
Dopo ha realizzato un centro di evangelizzazione – ha detto nell’evento del CEC –, il quale in realtà era una pizzeria, la quale ha messo in servizio dell'attività dell’evangelizzazione. Il locale è diventato un vero spazio della missione, come ha espresso Azevedo: „sotto il segno della gioia, della creatività, e della pronunciazione della verità”.
„Da questi abbiamo visto che la misericordia divina è un balsamo sanificante anche per le nostre ferite più profonde. Pure la missione pure fa parte della vita di comunità se sentiamo la necessità di condividere le grazie ricevute anche con gli altri. Questi giovani poi invitarono anche i loro genitori e amici, così si sviluppò la Comunità Shalom” – ha aggiunto. Parlava anche di quello che „l'annuncio della parola, la celebrazione dell’Eucaristia e la comunità fraterna e missionaria divenne la fonte dell’irradiazione del vangelo incarnato” nella comunità.
Tutte le generazioni hanno bisogno di essere evangelizzate - ha stabilito. Citando papa Francesco ha espresso: i giovani rappresentano il presente della Chiesa.
„Quando partecipiamo all’Eucaristia, diventiamo anche noi membri del corpo risorto del Signore in questo mondo perché i ‘Tommasi’ della nostra epoca ascoltando le nostre parole e vedendo i nostri sguardi. vedendo la nostra vita impregnata dall’Eucaristia possano toccare ‘il costato aperto’ del Signore e possano vivere l’incontro con il Risorto, il quale è morto per noi sulla croce” – ha espresso Moyses Azevedo nella sua testimonianza.