
Messaggio di Avvento del cardinal Péter Erdő

Il periodo della pandemia ha assunto per molti il significato del lutto, della disperazione, dell’insicurezza. Eppure è anche un’occasione per riflettere sulla nostra vita. Infatti, la vita dell’uomo, la vita di ogni generazione è un ponte dal passato verso il futuro. Pensiamo alla costruzione di un ponte! Noi abbiamo il compito di costruire il ponte della vita. A quest’opera lavorano innanzitutto i genitori, ma anche i medici e gli infermieri, tutti quelli che proteggono la nostra salute e la nostra vita.
Dobbiamo tuttavia costruire anche il ponte dell’amore. E l’amore è possibile trasmetterlo alla generazione futura soprattutto in famiglia. Sono quindi i genitori a trasmettere questo grande tesoro, educando figli capaci di volersi bene, sereni, aperti e disponibili al servizio verso tutta la società.
Dobbiamo inoltre trasmettere e costruire anche il ponte del sapere. L’umanità deve trasmettere al futuro tutto il sapere che ha accumulato finora, affinché le generazioni future possano continuare ad arricchirlo. Questo è il compito dei pedagoghi, degli educatori, dei ricercatori e degli studiosi. E questa responsabilità grava ancor di più su di noi, in particolare sulla generazione presente. Questa sfida è tuttavia, al tempo stesso, anche un compito magnifico. Tutto ha un vero valore se ha un senso il nostro passato, se ha un senso il nostro futuro e se hanno un senso le vite dei singoli e delle comunità.
Dio non abbandona a se stessa l’umanità. Egli percorre insieme a noi le vie della storia e ci attende per un incontro eterno che ci potrà rendere felici. Già qui, sulla terra, dobbiamo cogliere le occasioni per incontrarlo!
Pensiamo al fatto che nel settembre del 2021 avrà luogo, qui a Budapest, un Congresso Eucaristico mondiale!
Incontriamo Cristo a Budapest, affinché sia Egli compagno lucente delle nostre vite, Colui che porta ottimismo e gioia nelle nostre vite!
Foto: Marcsi Ambrus