Amico di Gesù

11 Ottobre 2020
Per la sua fede, le sue attività sociali, il ragazzo milanese, morto a soli 15 anni, viene spesso menzionato come apostolo dei social media che ha diffuso gli insegnamenti di Gesù tra i suoi coetanei.

Per volare in alto su una mongolfiera, si dovrà scaricare i pesi. Allo stesso modo, se un’anima vuole ascendere al cielo, dovrà liberarsi anche dei peccati minori. È così che un adolescente milanese pensava alla confessione, e fu questo che lo portò più vicino all’Eucaristia. Per lui era come l’autostrada verso il cielo, come viene detto anche nell’introduzione del film “La mia autostrada per il cielo”, nel film sulla vita di Carlo Acutis. Lui stesso ha detto diverse volte che l’Eucaristia è una strada diritta e veloce, l’autostrada per il cielo.

Il catechista adolescente
Chi era questo giovane solare e sorridente che è stato beatificato questo sabato? Che cosa diede Carlo Acutis, amico di Gesù, ai suoi coetanei? Carlo nacque a Londra nel 1991, dopo la sua nascita i suoi genitori si trasferirono a Milano. La sua famiglia appartiene alla comunità della Chiesa parrocchiale di Santa Maria Segreta di Milano. Subito dopo la prima comunione, Carlo ebbe già un legame particolarmente profondo con l’Eucaristia e la Vergine Maria. Per via della sua fede matura, già a quattordici anni faceva il servizio di catechista per bambini, e da volontario aiutava i senzatetto e i poveri locali. Aveva solo 15 anni quando morì di leucemia nel 2006.

Si diceva che fosse un giovane ragazzo comune, ma comunque era molto di più: amava fare le escursioni, giocare a pallone o passare molto tempo insieme agli amici e ai suoi cani. Allo stesso tempo, a un’età molto giovane, nella sua mente si affollavano delle domande che la maggior parte delle persone non avevano mai posto nella loro vita: “Perché sono nel mondo? Da dove veniamo? Cosa devo fare per capire meglio le persone?”


Bici e rosario

Carlo Acutis era aperto, gentile, curioso. Girava per le strade di Milano in bici, in mano con l’immancabile rosario. Parlava spesso con le persone del suo quartiere. La Chiesa di Santa Maria Segreta era uno di luoghi più importanti della sua breve vita. Da bambino molto piccolo, spesso chiedeva alla madre di tornare alla Vergine Maria in modo che potesse portarle un mazzo di fiori. Fu già allora particolarmente interessato alla fede, al Vangelo e all’Eucaristia. Con la sua spiritualità, fu in grado di parlare di queste domande ai suoi coetanei, affascinando molti di loro. La carità, l’amore, la preghiera quotidiana, quando chiedevano la descrizione di Carlo, erano i concetti i più frequenti in relazione a esso. Il suo segreto stava semplicemente nel saper mettere in pratica gli insegnamenti di Cristo.Tutto questo era evidente anche nelle sue pratiche comuni, come dare, per esempio, i suoi panini a persone che non avevano niente da mangiare. Era cresciuto in una famiglia benestante, ma piuttosto si rinunciava alle cose che ciascuno dei suoi coetanei desiderava per poter
spendere i suoi soldi rimasti per scopi caritatevoli.

È tua la scelta: Vuoi essere una fotocopia o l’originale?

Carlo Acutis amava e riusciva ad ascoltare e a capire gli altri. Fece molto per avvicinare le persone a Gesù. La sua mostra sui miracoli eucaristici, composta da storie brevi, girava per tutto il mondo. Fu molto curioso e capiva anche bene il mondo informatico, ha addirittura scritto un libro da 11 fogli sull’argomento. Si chiedeva come potesse usare Internet, il parco attrezzi dell’epoca moderna, per far capire alle persone quali sono le domande veramente importanti della vita. Gestiva un sito web sull’Eucaristia, utilizzando il linguaggio dei giovani, perciò viene spesso chiamato apostolo dei social media. Dopo 14 anni di morte di suo figlio, sua madre riceve ancora messaggi da tutte le parti del mondo ringraziandola per le scoperte che un adolescente li ha portati a fare. Carlo Acutis visse la sua breve vita felice da giovane cattolico nel ventunesimo secolo. Al modo suo, formulò anche l’essenza dell’esistere: “Tutti nascono come originali, molti muoiono come fotocopie”. Insomma, per ognuno di noi, Dio darà l’opportunità di conoscerlo così da poter stare con lui e ascendere in cielo.

Infatti, Carlo vide in ognuno di noi l’opportunità, il potere di vivere per mezzo della parola di Gesù, di adempiere il singolare piano divino. Il 10 ottobre 2020, due giorni prima del celeste compleanno di Carlo - morì il 12 ottobre 2006 a Monza - è stato beatificato in uno dei suoi luoghi preferiti, ad Assisi.

Fonte e foto: gondola